È la prima volta che partecipo a un evento così bello e importante. Appena ne avevo letto nel libro del Lavoro Ben Fatto, mi sono detta che in qualche modo ci sarei stata.
In questi giorni sto terminando di leggere un libro: “Happy next – alla ricerca della felicità”, di Simone Cristicchi. Si apre con la sua “finestra sull’infinito”, un ricordo felice in Cilento (dove si trova Caselle in Pittari, e la Jepis Bottega) e si chiude con una citazione che riassume i concetti del Lavoro Ben Fatto.
Mi è sembrato giusto farlo pervenire a Jepis Bottega, per Vincenzo, Jepis e la Piccola Scuola.
Cosa mi porto nel cuore di questa prima mia esperienza della Notte del Lavoro Narrato?
Personalmente, la felicità di esserci stata. E nel modo più consono per questa prima esperienza.
Ho lavorato un mese intero, raccogliendo storie del mio paese, costruendo uno spazio nel blog che ancora non c’era e adesso c’è: Gargallo, la mia comunità
Ho imparato che le cose abbozzate e fatte di fretta non vanno bene, meglio prepararle prima, anche se sono piccole storie.
E poi la visione e l’ascolto delle altre testimonianze.
Non ho ancora letto e ascoltato tutto quello che è successo il 30, non si riesce in una sola giornata.
Però nel blog ufficiale c’è tutto, o quasi:
https://lanottedellavoronarrato.org/
Grazie alla Piccola Scuola, uno spazio creativo che non riesco ancora a frequentare come si deve; ma lo farò presto.
Grazie a Vincenzo. Ho appena intravisto la marea di persone che hanno sposato il Lavoro Narrato, perché è Lavoro Ben Fatto.
E grazie a Jepis, maestro e regista di questo evento così bello e ricco di valore.
Ha ragione Domenico Romano:
“le storie sono l’essenza della vita”.
E io non mi stancherò di raccontare storie belle.