Ci sono tanti punti di partenza e tanti spunti creativi per narrare “iL lavoro ben fatto” di Luca e Vincenzo, visto con i miei occhi e con il mio cuore.
Credo che il più bello e il più creativo stia proprio nella prima parola che si incontra quando hai in mano il libro.

L’articolo “iL”
Ripassando velocemente la grammatica italiana, “iL” è un articolo determinativo, che si riferisce a qualcosa di particolare e non generico. Ecco che “iL lavoro ben fatto” non si riferisce a un lavoro qualsiasi o a tutti i lavori in genere, ma punta dritto al lavoro che ogni persona sta facendo in un momento determinato della giornata, in un determinato luogo e per il tempo necessario a svolgerlo.
Quindi qual è la definizione di lavoro ben fatto?
Vincenzo dice che è:
“Alzarsi la mattina e fare bene quello che devi fare, qualunque cosa tu debba fare.
E’ sempre tempo di lavoro ben fatto: o è lavoro ben fatto o non lo è.”
Ti sei accorto che per tutto l’articolo ho continuato a scrivere “iL” con la i minuscola e la L maiuscola. No, non mi sto sbagliando, lo voglio proprio scrivere così in questa sede per un semplice motivo, che riuscirei a farti capire meglio solo con una foto, ma ora non è possibile…
Se io e Vincenzo ci mettessimo fianco a fianco, come stiamo facendo qui sui nostri blog a parlare de “iL lavoro ben fatto” saremmo la rappresentazione di un meraviglioso articolo “iL”: io, nel mio piccolo, con il mio “metro e un tappo” di statura; lui, il gigante buono, che ha messo nero su bianco concetti tanto semplici quanto importanti che nobilitano il Lavoro, quello con la “L” maiuscola.
Ho molte storie da scrivere su questo tema e sul libro.
In un vecchio post dicevo che il blog è la mia casa componibile.
È giunto il momento di fare spazio alle storie di lavoro ben fatto.
Grazie per essere arrivato fin qui.
Se ti va, seguimi.
Alla prossima storia!