Ho ripreso in mano, in questi giorni, il libro tremendamente bello di Raffaele Gaito. E l’ho finito. Riducendolo così come l’ho fotografato.
Un po’ dura riprendere il filo dopo mesi di “parcheggio”.
È bastata qualche pagina per far tornare alla mente il perché e il per come questo libro è tremendamente bello.
Io non riesco a coglierne il 100% del valore, perché i destinatari primari di Raffaele sono le aziende, gli startupper, chi si avvicina al Growth Hacking.
Mica gli appassionati come me.
Quelli come me, o forse solo io, hanno un approccio diverso a quello che Raffaele pubblica ogni giorno.
Prendo qualche cosa e la declino nel mio vivere quotidiano.
Che è diametralmente opposto al mondo di Raffaele.
Unici punti di contatto: il digitale, i social network, la comunicazione.
Ma torniamo al libro: non so quanti dei suoi lettori hanno fatto questa esperienza.
Non passano più di 5 pagine che non ci sia qualcosa degna di essere sottolineata, anzi, appuntata con linguette colorate e che letteralmente mi fermi per farmi riflettere o far tornare alla mente cose passate.
Ecco cosa rende un libro, una lettura e una persona tremendamente bella: la capacità di stupire e farti fermare a pensare, anche su te stesso.
Ho riletto tre articoli che avevo scritto a ridosso dell’uscita del libro:
la mia intervista dal basso a Raffaele, “il Gaito che non ti aspetti”
il primo articolo su questo secondo libro “#tremendamentebello”;
il secondo articolo “#tremendamentebello 2.0
Da allora sono successe un sacco di cose, nel mondo che ci circonda e nelle nostre vite.
Io ho un nuovo Blog, e i numeri di Raffaele sono cresciuti di molto rispetto all’intervista.
Rimane la profonda stima che ho per questo giovane ragazzo salernitano che tanto dà a tutti gratuitamente, ogni giorno.
Grazie Raffaele!